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2 anni di vita in guerra - L’aiuto di Caritas a donne, uomini e minori ucraini, nel paese in conflitto e in Alto Adige

Da due anni, la popolazione ucraina vive un inferno quotidiano: “Oggi il nostro aiuto è ancora più importante”, afferma la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer. Con le donazioni altoatesine vengono aiutate principalmente persone anziane e malate, mentre in Alto Adige prosegue il sostegno nei confronti delle persone fuggite dalla guerra.

 

La guerra continua a provocare ogni giorno drammatiche sofferenze: migliaia di persone hanno perso la vita, case e infrastrutture sono state distrutte. In molti luoghi mancano acqua e elettricità, e le persone rischiano il congelamento. Anche gli ospedali funzionano solo parzialmente: “L’intervento umanitario resta urgente”, afferma Sandra D’Onofrio, responsabile della Cooperazione internazionale della Caritas. Allo scoppio della guerra la solidarietà con la popolazione ucraina è stata molto forte, mentre ora è purtroppo in calo: “Eppure resta fondamentale per garantire la sopravvivenza delle persone, dentro e fuori il paese”.

La Caritas altoatesina ha instaurato una stretta collaborazione con la Caritas Kolomyya, soprattutto nell’attenzione rivolta all’assistenza di persone anziane e malate. A questo proposito, le donazioni raccolte in Alto Adige hanno permesso di ristrutturare ampiamente una casa di riposo che ospita 70 anziani e 2 “cucine sociali”, dove ogni giorno vengono offerti pasti caldi e calore umano alle persone rimaste. Un’altra parte degli 1,75 milioni di euro di donazioni altoatesine è stata invece utilizzata per allestire un’unità mobile dell’Ospedale Sheptytsky, per raggiungere e assistere a domicilio le persone malate che non possono essere ricoverate.

Caritas continua a occuparsi anche delle persone fuggite dalla guerra che si sono rifugiate in Alto Adige. “Tutti i 50 posti di Casa S. Giorgio, a Sarnes, che la diocesi ci ha messo a disposizione per la loro accoglienza, restano occupati”, riferisce la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer. Anche i servizi Caritas di Consulenza profughi e Consulenza per migranti continuano a fornire un prezioso supporto alle persone sfollate, mentre il servizio di Distribuzione pasti Santa Chiara fornisce un pasto caldo al giorno alle famiglie ucraine con minori ospitate a Bolzano.

Chi volesse sostenere il programma d’intervento di Caritas per la popolazione ucraina, può fare una donazione a uno dei seguenti conti bancari, utilizzando la causale “Ucraina”:

Cassa Rurale Raiffeisen: IBAN: IT42F0349311600000300200018

Cassa di Risparmio di Bolzano: IBAN: IT17X0604511601000000110801

Banca Popolare: IBAN: IT12R0585611601050571000032

Intesa Sanpaolo: IBAN: IT18B0306911619000006000065


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