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Caritas pronta per la ripartenza: "Aumentato il bisogno, ora necessario ricostruire"

Un incremento dei nuovi bisogni, legati al problema della solitudine e un aumento consistente delle situazioni di povertà e disagio materiale. Passata la “fase 1”, la Caritas altoatesina si prepara ad affrontare la “fase 2” dell’emergenza riaprendo gradualmente al pubblico, da lunedì e nel rispetto delle norme emanate dagli Enti preposti, gli sportelli dei servizi di consulenza. Lavoro e casa al centro degli sforzi dell’ente diocesano per rispondere nei prossimi mesi alle conseguenze della crisi. “Adesso è necessario ricostruire, partendo dalla ricerca di un lavoro per chi l’ha perso e di una abitazione per chi è rimasto sulla strada” sottolinea il direttore della Caritas Paolo Valente.

Isolamento, conflitti familiari, ma anche bisogni materiali come fare la spesa, senza dimenticare i pacchi alimentari. Nei due mesi di quarantena forzata si sono moltiplicati gli sforzi della Caritas altoatesina in favore degli indigenti, per rispondere ad una richiesta sensibilmente aumentata di sostegno psicologico e materiale. Nell’ultimo mese sono state circa 300 le famiglie che a Bolzano hanno ricevuto pacchi viveri, grazie ad un intenso lavoro di collaborazione con la rete FoodnetBz. Oltre 440, invece, le consegne spesa e gli interventi effettuati dalla youngCaritas presso anziani e persone particolarmente fragili, per un totale di 680 ore donate. “Un servizio questo che continuerà anche nelle prossime settimane – spiega Brigitte Hofmann, responsabile dell’area Caritas&Comunità – realizzato grazie al contributo di un centinaio di volontari, soprattutto giovani, che non hanno solo portato la spesa nelle case ma anche instaurato, con gli anziani, legami così preziosi in questo periodo di isolamento”.

Dalla settimana prossima e fino alla fine del mese, anche in base alle norme che man mano verranno emanate dalla Provincia, dallo Stato e alle prescrizioni degli Enti preposti alla sicurezza, riapriranno gradualmente al pubblico tutti gli sportelli di consulenza della Caritas che in questi due mesi hanno continuato la loro attività telefonicamente e on-line. Sarà di regola necessario fissare telefonicamente, prima, ogni appuntamento. Da alcuni giorni il servizio di Consulenza psicosociale di Silandro e la Consulenza per uomini hanno già ricominciato, sempre su appuntamento, la loro attività. “Chi era solo si è ritrovato ancora più solo. E i conflitti nelle famiglie a causa del confinamento in ambienti ristretti sono diventati più frequenti e intensi, come abbiamo riscontrato anche dalle chiamate ricevute dal servizio di Sostegno al telefono – spiega Guido Osthoff, responsabile dell’area 'Ascolto e consulenza' – L’aiuto fornito è servito in molti casi a disinnescare situazioni che potevano degenerare, anche, nell’utilizzo della violenza”.

Chi ha evidenziato un notevole incremento delle richieste di aiuto è la Consulenza debitori. Accanto al disagio psichico sono aumentate, infatti, le fragilità economiche. Oltre 190 i contatti avuti dal servizio dal 23 marzo al 23 aprile, 92 di questi da utenti che mai si erano rivolti alla Consulenza. Quasi 19 mila gli euro elargiti in un mese per sostenere spese mediche, di affitto e di prima necessità. “Chi già prima della crisi era in difficoltà ora si ritrova ancora più alle strette, mentre sono all’ordine del giorno le richieste di nuove persone che si devono confrontare con problemi finanziari” dice Guido Osthoff. Se infatti molte persone sono riuscite a fare affidamento sugli stipendi di marzo, da aprile e nei prossimi mesi aumenteranno le persone con entrate nettamente diminuite o addirittura senza più un’occupazione. Stagionali, addetti del comparto turistico, precari: tutti lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto. “Dopo l’emergenza sanitaria ci occuperemo, adesso, dell’emergenza sociale. Ricostruire insieme, partendo dalla ricerca di un lavoro per chi l’ha perso e di un tetto per chi, ora, è in strada” conclude Paolo Valente.

Per poter continuare a fornire tutti questi servizi di aiuto, la Caritas chiede alla popolazione sostegno tramite donazioni. Indicando la causale "Emergenza Coronavirus" la vostra donazione sarà utilizzata dalla Caritas per fare fronte ai nuovi bisogni causati da questa emergenza. I nostri conti correnti:


Raiffeisen Cassa Centrale - IBAN: IT42F0349311600000300200018
Cassa di Risparmio di Bolzano - IBAN: IT17X0604511601000000110801
Banca Popolare dell’Alto Adige - IBAN: IT12R0585611601050571000032
Intesa Sanpaolo - IBAN: IT18B0306911619000006000065


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