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“La solitudine è più vicina di quanto pensi”

Sarà la “solitudine” il tema sul quale quest’anno, in occasione della Domenica della Carità, la Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone accenderà i riflettori attraverso la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La povertà è più vicina a quanto pensi”. La Domenica della Carità, proclamata da Papa Francesco “Giornata mondiale dei poveri”, sarà celebrata nelle parrocchie altoatesine il 17 novembre. “Nessuno è immune alla solitudine. Può colpirci inaspettatamente a causa di eventi e circostanze esterne o insinuarsi in noi lentamente. Se non la si riconosce in breve tempo, oltre a procurare dolore può anche essere causa di vere e proprie malattie” spiega il direttore della Caritas Paolo Valente. La Caritas, per contrastare la solitudine, offrirà nella settimana antecedente la Domenica della Carità una serie di serate informative di “Pronto soccorso per l’anima” in diverse località della provincia. Con la campagna “La solitudine è più vicina di quanto pensi” si vuole inoltre invitare la popolazione a contribuire attraverso donazioni al lavoro messo in campo dai diversi servizi della Caritas in favore delle persone sole colpite dal bisogno.

“La solitudine è un problema che investe sempre più la nostra società. Molte persone ne soffrono. Secondo statistiche ufficiali una famiglia su tre, in Alto Adige, è costituita da una sola persona e più di 80.000 persone vivono da sole. Non sono solo gli anziani a vivere soli, ma sempre più spesso anche persone di mezz’età e giovani, per non parlare delle persone malate o costrette a vivere ai margini della nostra società”, dice il direttore della Caritas Paolo Valente.

“La solitudine, intesa come isolamento sociale, non solo provoca sconforto ma è anche una condizione particolarmente dolorosa che, se vissuta per un periodo prolungato, può avere effetti negativi sulla salute”, dice Valente. Ricerche scientifiche dimostrano, infatti, che depressione e altre malattie psichiche possono essere diretta conseguenza della solitudine, così come malattie e disturbi fisici. La ricerca equipara inoltre la solitudine ad altri fattori di rischio: è dannosa quanto il fumo, l'abuso di alcol o l'obesità. Per contrastare tutto ciò la Caritas offre alla popolazione e a chi ne ha bisogno una serie di servizi attivi su tutto il territorio.

Per il Sostegno al telefono della Caritas, attivo ormai da quasi 17 anni e sostenuto dalla Südtiroler Vinzenzgemeinschaft, il tema solitudine è sempre stato centrale. “Anche se pochissime tra le persone che ci contattano dicono espressamente di soffrire di solitudine è comunque questa una delle problematiche e preoccupazioni più frequenti sia per chi ci chiama che per chi ci scrive. Le persone soffrono soprattutto perché non riescono a socializzare, non si sentono amate, capite, abbastanza attraenti, realizzate, o perché ammalate. Questi stati d’animo sono presenti in tutte le chiamate che riceviamo e sono i temi più sentiti. Il fenomeno si è accentuato negli ultimi anni”, riferisce Silvia Moser.

Spesso è una malattia grave oppure la perdita di una persona cara a far isolare le persone. “Se il corpo soffre, soffre anche la psiche e l’anima e viceversa”, dice Agnes Innerhofer, responsabile del Servizio Hospice della Caritas. “La diagnosi di una malattia grave molto spesso ci colpisce all’improvviso e stravolge la nostra vita, soprattutto la nostra vita sociale, fatta di relazioni. Come servizio cerchiamo di accompagnare le persone colpite durante questo periodo difficile, sostenendole perché possano convivere con il proprio dolore”.

Problemi relazionali, separazioni e divorzi possono estraniare le persone dalla società, isolarle e farle soffrire così ancora di più. “Dopo una separazione molti uomini si ritrovano soli per la prima volta nella loro vita. Accettarlo è molto difficile e doloroso per loro”, riferisce Guido Osthoff, responsabile area del servizio Consulenza per uomini e della Consulenza debitori. La solitudine non provoca solo problemi psichici, può causare anche povertà materiale. La povertà materiale stessa può inoltre portare alla solitudine. “Chi vive in condizioni di ristrettezza economica spesso evita il contatto con altre persone, rischiando così di isolarsi e ammalarsi. È un problema che molti padri separati devono affrontare: devono pagare gli alimenti per i bambini e le mogli e contemporaneamente pagare l’affitto della propria abitazione. Le spese cui far fronte sono difficilmente sostenibili anche per chi guadagna bene. In poco tempo è facile trovarsi indebitati”.

"Le parrocchie ci confermano che la solitudine è un grande problema sociale anche a livello locale. Nessuno ne è immune. Colpisce indistintamente dall’età e dalla classe sociale. La solitudine è spesso percepita come una mancanza, un difetto, ci si vergogna di essere soli", dice Brigitte Hofmann, responsabile dell’area "Caritas&Comunità". Spesso basta una buona parola o sentirsi ascoltati, per riuscire a reagire all’isolamento e iniziare a combattere la solitudine. Nella settimana antecedente la Domenica della Carità, ribattezzata “Settimana della Carità”, una serie di serate informative di “Pronto soccorso per l’anima” saranno organizzate dalla Caritas per offrire alla popolazione utili informazioni e strumenti per prestare aiuto in situazioni di emergenza psicologica (di sotto gli appuntamenti). "Le parrocchie e i gruppi delle Caritas parrocchiali possono organizzare nelle loro sedi altre serate informative, saremo lieti di dare loro una mano", conclude Brigitte Hofmann.

La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Caritas “La povertà è più vicina di quanto pensi” ha un duplice scopo. "Vogliamo incoraggiare le persone colpite dalla solitudine a cercare sostegno e, se necessario, a cercare aiuto” spiega il direttore Paolo Valente. Alla Caritas sono diversi i servizi che offrono accompagnamento a queste persone. Particolarmente prezioso è in questo frangente anche il contribuito che viene fornito dai tanti volontari e dai responsabili delle Caritas parrocchiali. “Oltre a incoraggiare i singoli nella richiesta di aiuto vogliamo però anche sensibilizzare la società a prendersi cura dei più deboli, dei loro bisogni, nel modo che ognuno ritiene più opportuno. Chi impegnandosi nel volontariato, chi invece facendo delle donazioni che contribuiscono a finanziare l’opera della Caritas per le persone bisognose, quest'anno in particolare per le persone sole", dice Valente, ringraziando tutti per il generoso aiuto. In occasione della Domenica della Carità sarà possibile dare il proprio sostegno partecipando alla colletta durante le messe della domenica oppure tramite un versamento bancario con la causale “Caritas”. “A tutti vogliamo esprimere già da ora il nostro grazie” conclude Paolo Valente, direttore della Caritas.

I conti correnti per le donazioni alla Caritas:
Raiffeisen Cassa Centrale, IBAN: IT42 F0349311600000300200018;
Cassa di Risparmio di Bolzano, IBAN: IT17 X0604511601000000110801;
Banca Popolare, IBAN: IT12 R0585611601050571000032;
Intesa Sanpaolo, IBAN: IT18 B0306911619000006000065

 

Servizi della Caritas che si occupano direttamente o indirettamente del tema della solitudine:

• Sostegno al telefono: ogni anno più di 10.000 persone chiamano il numero 0471 052052 di questo servizio della Caritas sostenuto dalla Südtiroler Vinzenzgemeinschaft. La solitudine e il bisogno di comunicare sono tra le motivazioni che più spingono le persone a chiamare (nel 2018 il 62 per cento delle persone lo ha fatto questi motivi). Più di un terzo delle persone che si rivolgono al servizio vive da solo (36,8 per cento).
 • Consulenza per uomini: ogni anno circa 300 uomini ricevono presso questo servizio una consulenza professionale. Più di un terzo degli uomini chiede aiuto per problemi relazionali o per separazioni. Di questi più della metà hanno tra i 40 e i 60 anni.
 • Servizio Hospice: il servizio della Caritas ogni anno assiste e accompagna circa 1.000 persone morenti, i loro cari e anche persone in lutto. Solitudine e isolamento sono tra i temi più ricorrenti tra le persone aiutate.
 • Consulenza debitori: nel 2018 il servizio della Caritas ha offerto consulenza a 1.250 persone in difficoltà finanziarie. Povertà e sovra-indebitamento hanno conseguenze soprattutto sulle persone che vivono sole e richiedono spesso interventi di natura psico-sociale.


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